Il coraggio dei magistrati vittime di mafia e terrorismo emoziona studentesse e studenti piacentini Successo per l’evento di ‘conCittadini’ a Palazzo Farnese. La presidente Patelli: “Integrità e solidarietà verso gli altri sono fari da indicare alle nuove generazioni”

Iniziative ed eventi di ‘conCittadini’ sono incentrati sui tre filoni tematici di riferimento (Memoria, Diritti, Legalità), e proprio nell’ottica di trasmettere questi valori alle nuove generazioni è stato scelto il libro di cui si è discusso alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese: il volume raccoglie le storie di 28 magistrati che tra il 1960 e il 2015 hanno perso la vita per mano della mafia o del terrorismo, raccontate da 20 loro colleghi.
A parlarne sono stati il curatore Stefano Amore (magistrato assistente di studio presso la Corte Costituzionale e per molti anni nell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia) e Fausto Cardella (già Procuratore Generale di Perugia che, tra i numerosi incarichi, nel 1992 ha partecipato alle indagini sulle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le loro scorte, ed ha ricevuto nel 2015 il ‘Premio Borsellino’), i quali sono stati sollecitati da numerose e puntuali domande poste da studentesse e studenti degli istituti Casali, Colombini, Marconi e Romagnosi.
L’incontro - moderato da Luana Plessi, direttrice di UPI Emilia-Romagna - è stato aperto da Monica Patelli, presidente della Provincia di Piacenza; l’Ente di Corso Garibaldi è stato rappresentato anche dalla vicepresidente Patrizia Calza.
Dopo i ringraziamenti ai presenti e a tutti i soggetti protagonisti del percorso, la presidente ha sottolineato che «Questo libro ci aiuta a capire perché dobbiamo ricordare i magistrati e tutte le vittime innocenti - carabinieri, poliziotti, giornalisti, avvocati, professionisti, professori, sacerdoti - della ferocia della criminalità organizzata e del terrorismo: donne e uomini che non hanno badato alle conseguenze delle scelte che hanno fatto per tutelare lo Stato e le persone oneste. Integrità, senso del dovere, dignità e solidarietà verso gli altri sono i fari che abbiamo il dovere di indicare ai giovani, che sono i cittadini di domani».


Un messaggio di saluto di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, è stato letto da Luana Plessi la quale ha a sua volta sottolineato le tante valenze del progetto conCittadini e dell’incontro di Piacenza, prima presentazione in presenza del libro dopo diversi appuntamenti in via telematica.
Citando Paolo Borsellino («Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola»), Giorgia Babini dell’Ufficio Scolastico Provinciale, referente della Consulta provinciale degli studenti di Piacenza, si è rivolta direttamente a ragazze e ragazzi: «Oggi avete di fronte a voi magistrati che fanno memoria di chi ha dato la vita, perché solo chi è vivo può fare memoria. Fare memoria di questi uomini senza paura è l’opportunità per voi: con voi ci sono le istituzioni e lo Stato, quindi non dovete avere paura».

Sempre ricordando la necessità di «tenere i fatti separati dalle opinioni e di tenere le opinioni separate dal lavoro», perché «tra ipotesi e confutazioni, l’importante per un magistrato è la ricerca della verità», fino alla consapevolezza che «un sistema sbagliato - sia esso anche un apparato burocratico - si può superare soltanto se non si perdono la capacità di non essere uomini-massa, ma di elevarsi ad individui, e di alimentare la propria capacità critica».
Il video dal canale YouTube del progetto conCittadini al link https://www.youtube.com/watch?v=FyeP_D1SZHM
Comunicato del 03/02/2023