Consigliera di Parità
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Quando rivolgersi alla Consigliera di Parità
Le lavoratrici e i lavoratori possono rivolgersi alla Consigliera di Parità nel caso abbiano subito una discriminazione o una molestia:- nell'accesso al lavoro;
- nell'accesso ai corsi di formazione;
- nello sviluppo della carriera;
- nel livello di retribuzione;
- nell'accesso ai diritti connessi alla maternità o alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita o di lavoro.
Cosa può fare per te
La Consigliera di Parità svolge un servizio di consulenza gratuito per- informarti sulle opportunità e i diritti sanciti dalla normativa vigente;
- incontrarti per individuare la presenza di eventuali discriminazioni di genere;
- agire in giudizio, su delega, per sostenere la tua posizione.
News e Iniziative dal territorio
21 novembre 2025 ore 10.00 - Sala Consiglio della Provincia di Piacenza - Convegno " Molestie, vessazioni e violenze nei luoghi di lavoro. Dalle norme alle buone prassi"Scarica la locandina
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Slide Avv. Sara Botti
Slide Dott. Sergio Sangiorgi - Ordine Psicologi Emilai Romagna
Slide Ausl Piacenza
Slide Marzia Malvermi - Azienda Gamma spa
19 marzo 2025 - Sala Consiglio della Provincia di Piacenza - Convegno "Il Benessere Lavorativo come paradigma per creare valore"
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Secondo avviso pubblico per la presentazione delle domande per l’ottenimento della certificazione della parità di genere
Le piccole e medie imprese possono presentare domanda per la concessione dei contributi per l’ottenimento della certificazione della parità di genere attraverso il link https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/
I contributi verranno concessi, fino ad esaurimento delle risorse disponibili, in ordine cronologico di presentazione delle domande che devono essere inviate entro il termine ultimo del 18 aprile 2025.
Per l’accesso ai contributi è necessario effettuare un test di autovalutazione sul grado di maturità dell’impresa nell’ambito della parità di genere, nonché presentare un preventivo di un Organismo di certificazione accreditato, da scegliere tra quelli presenti nell’elenco pubblicato al link https://certificazione.pariopportunita.gov.it/public/organismi-di-certificazione
Dal 4 giugno 2024 è disponibile sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, https://servizi.lavoro.gov.it/ , il nuovo modello telematico per la presentazione del Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano oltre 50 dipendenti. Scaricabile da qui il nuovo decreto 3.6.2024 attraverso il quale le Consigliere di Parità regionali possono richiedere al datore di lavoro ulteriori informazioni sui rapporti biennali al fine di accertare eventuali discriminazioni (comma 11 del nuovo articolo 2).
Dal Ministero del lavoro
Dimissioni delle lavoratrici madri: convalida obbligatoria anche in prova
Con la risposta n. 14744 del 13 ottobre 2025, il Ministero del Lavoro ha chiarito che l’obbligo di convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri (e dei padri lavoratori nei primi tre anni di vita del figlio) si applica anche nel caso in cui la risoluzione del rapporto avvenga durante il periodo di prova. La misura, prevista dall’art. 55, comma 4, del D.Lgs. 151/2001, ha lo scopo di garantire la genuinità della volontà del lavoratore e prevenire dimissioni estorte o frutto di pressioni discriminatorie.
ll Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la risposta a interpello n. 14744 del 13 ottobre 2025, ha fornito un importante chiarimento in tema di convalida delle dimissioni delle lavoratrici e dei lavoratori genitori tutelati dal D.Lgs 151/2001
Secondo il parere ministeriale, l’obbligo di convalida presso l’Ispettorato territoriale del lavoro trova applicazione anche nel periodo di prova, qualora le dimissioni siano rassegnate da una lavoratrice in gravidanza o da un genitore nei primi tre anni di vita del bambino.
Il Ministero ricorda come la convalida, originariamente prevista solo per il primo anno di vita del figlio, sia stata estesa ai primi tre anni con la riforma Fornero, acquisendo una funzione autonoma rispetto al divieto di licenziamento e configurandosi come strumento di tutela contro condotte vessatorie o discriminatorie.
Sotto il profilo interpretativo, la Direzione Generale richiama l’art. 12 delle Disposizioni sulla legge in generale, sottolineando l’assenza, nel testo normativo, di qualsiasi esclusione legata al periodo di prova. In un’ottica teleologica, la ratio della disposizione è quella di assicurare la piena libertà di scelta del lavoratore, evitando che dimissioni apparentemente volontarie nascondano pressioni datoriali o forme di licenziamento mascherato.
Il documento ministeriale richiama anche la giurisprudenza della Corte di Cassazione (sent. n. 23061/2007), che riconosce la nullità del licenziamento discriminatorio anche nel periodo di prova.
In conclusione, il Ministero ribadisce che le dimissioni della lavoratrice madre o del lavoratore padre rassegnate nel periodo tutelato devono essere sempre convalidate dall’Ispettorato o dall’Ufficio ispettivo territorialmente competente, anche se avvengono durante il periodo di prova.
Link utili
- Consigliera Nazionale di Parità http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/parita-e-pari-opportunita/focus-on/Consigliera-Nazionale-Parita/Pagine/default.aspx
- Consigliera di Parità della Regione Emilia - Romagna http://www.regione.emilia-romagna.it/consigliere-di-parita/chi-siamo/le-consigliere-di-parita
- Normativa di riferimento: Legislazione internazionale, nazionale e regionale sulle pari opportunità, contro le discriminazioni, sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro http://www.regione.emilia-romagna.it/consigliere-di-parita/normativa-di-riferimento
- Tutele, prevenzione e contrasto alle discriminazioni sul lavoro - Linee guida sulle discriminazioni in ambito lavorativo - Regione Emilia -Romagna
- Certificazione Parità di Genere https://certificazione.pariopportunita.gov.it/public/contributi
- “Ricomincio da me”, la guida ai servizi, progetti, realtà pubbliche e del privato sociale a sostegno delle donne, creato dal Comune di Piacenza insieme a tutte le realtà che compongono il Tavolo sulle Politiche di Genere
La Consigliera di Parità è una figura istituzionale di tutela per le lavoratrici e i lavoratori oggetto di discriminazione di genere sul lavoro e di promozione delle pari opportunità in ambito lavorativo. Nella lotta alle discriminazioni offrono un punto di riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori vittime di comportamenti discriminatori, in stretto collegamento con gli altri organi istituzionali preposti. Nell'esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali ed il loro ruolo è regolato dal D.L. 198/2006.